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9 lezioni imparate su account tra i 15k e gli 80k al mese di spending

Tra i nostri clienti (in consulenza o in gestione) abbiamo davvero i settori più disparati e spending che variano tantissimo.

Ovviamente quasi sempre, più la spesa è elevata più la complessità di gestione cresce, per questo riteniamo importante condividere qualche lezione imparata dopo diversi anni di esperienza, specialmente grazie ad account che arrivano a spendere 80-90k mese.


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Tra i nostri clienti (in consulenza o in gestione) abbiamo davvero i settori più disparati e spending che variano tantissimo.

Ovviamente quasi sempre, più la spesa è elevata più la complessità di gestione cresce, per questo riteniamo importante condividere qualche lezione imparata dopo diversi anni di esperienza, specialmente grazie ad account che arrivano a spendere 80-90k mese.

1. Ordine

L’ordine nella struttura dell’account (a partire dalla nomenclatura) è ciò che ti salverà quando i budget saliranno.

Se non hai una nomenclatura che ti fa capire subito i contenuti delle varie campagne, le date, i tipi di creatività, i pubblici ecc perderai un sacco di tempo e questo di conseguenza potrebbe limitare anche i risultati.

Vorresti un esempio di come strutturare una nomenclatura chiara ed. efficace?

Scrivimi in DM su @fede_casad

2. Metodo

Devi avere un metodo chiaro.
Qualunque esso sia.

Fare advertising è come giocare a scacchi. Devi sapere con anticipo che mosse fare nel caso si dovessero verificare determinate situazioni.

Quando lanci un test devi già sapere quando stopperai il test, qual è il tuo obiettivo, cosa farai nel caso vincesse la variante A, cosa farai nel caso in cui vincesse la variante B ecc.

Anche questo fa parte dell’avere ordine e ti permette di non essere in balia di sbalzi emotivi (pericolosissimi) nei momenti di instabilità delle campagne.

Se non hai un metodo, costruiscitelo o impara da chi ne ha già uno testato (su Lead a Catinelle trovi il nostro)

3. Reportistica e decisioni data driven

Troppo spesso quando facciamo i percorsi di coaching ci scontriamo ancora con  persone senza un report o che non basano le scelte sui numeri.

“Ho il CPM alto, l’ho spenta”
“Ho il CTR link basso, l’ho spenta”

Sono le classiche frasi che sentiamo in consulenza.

Ok CTR e CPM ma… la metrica chiave (CPL/CPA/CPV) com’è? L’inserzione ha erogato abbastanza per prendere una decisione?

Segui sempre i dati e non prendere decisioni basate su metriche intermedie o ancora peggio su “sensazioni”.

4. Non accontentarsi mai (che errore!)

Capita a volte che quando i risultati sono buoni ci si adagi un po’ sugli allori.
D’altronde abbiamo raggiunto l’obiettivo, le campagne sono ok.. Top!

❌ ERRORE.

Se smetti di fare test prima o poi (quasi sempre più prima che poi) il boomerang ti arriverà dritto dritto nella nuca e ti vedrai costretto/a ad agire in emergenza.

Attenzione, non voglio dire che dobbiamo forzare dei test spegnendo cose che funzionano, questo MAI!

Però avere sempre dei test attivi (anche paralleli alle campagne che stanno performando bene) questo sì, SEMPRE.

Ti stupirai di quante volte un buon CPL diventerà pessimo perché grazie ad un nuovo test l’hai dimezzato.

5. Pensiero strategico e a 360°

Le piattaforme evolvono alla velocità della luce, i risultati possono variare rapidamente e un buon advertiser non può più agire solo lato tecnico, anzi!

Deve essere sempre più uno stratega, un esperto di marketing a 360° (e anche di business).

Siamo convinti che molto spesso il successo delle campagne avvenga per l’80% fuori dal business manager.

In un mondo dove c’è sempre meno certezza tecnica, ritornare alle basi dei comportamenti umani, alle basi del marketing, alla costruzione di strategie a 360° è ciò che fa la differenza.

6. Lavora sul post click (caso studio)

Abbiamo un cliente che è partito da 50€ al giorno e ora abbiamo scalato a circa 800€ al giorno, i tracciamenti ci indicano con precisione da dove provengono le vendite e così possiamo permetterci di fare diversi ab test.

AB test anche ad esempio sulle Landing page.

A proposito di questo, stiamo testando 3 landing page diverse e abbiamo notato una cosa interessante:

una in particolare ha un costo per lead parecchio più alto delle altre 2 ma un CPV (costo per vendita) estremamente più basso.

E no, non abbiamo inserito prezzi, o form diversi che complicano la compilazione.

Uniamo quindi questo punto con il punto 3.
Lavora post click e fatti sempre guidare dalle metriche chiave, non quelle intermedie!

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7. Ragionare in maniera contro-intuitiva aiuta (caso studio)

Su un nostro cliente che lavora con una VSL e vende servizi da 1.5k in su abbiamo fatto un test un po’ diverso dai soliti.

L’obiettivo era quello di alzare la qualità del lead e per farlo abbiamo utilizzato delle video ads particolarmente lunghe, con un Tone of Voice leggermente diverso dal solito e molto poco commerciali.

Più orientate al valore che le solite ads di “vendita”.

Risultato?

Qualità migliorata drasticamente e AOV (ordine medio del cliente) molto più alto.

Se una cosa funziona non devi re-inventare la ruota ma tieni sempre un buon margine per fare test “contro-intuitivi”.
Quando funzionano possono essere una svolta.

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8. Trova ciò che piace al tuo account

Abbiamo in gestione circa 30 account contemporaneamente e se c’è una cosa che abbiamo imparato è che raramente funzionano le stesse identiche cose su tutti.

Cosa intendiamo di preciso?

Che ad esempio se su un account hai testato CBO Vs ABO e funziona meglio la CBO, non è detto che succederà la stessa cosa su tutti gli altri account.

E come questo esempio te ne potrei citare tanti altri.

Il vantaggio di lavorare contemporaneamente su tanti account è che possiamo raccogliere degli indizi e condividerceli.

“Ho testato questo pubblico e sta performando bene, a voi?”

Proviamo a fare lo stesso test e a volte scopriamo che anche su altri account porta ottimi risultati, fantastico! 

Altre volte non è così e ok, avanti il prossimo test.

Rimane comunque un enorme vantaggio e la possibilità di scoprire cose che funzionano molto molto velocemente.

9. Confronto costante

A volte capita di chiudersi a riccio davanti alle campagne ed entrare in un loop che ti mette una sorta di paraocchi.

Pochi contatti con l’esterno, difficoltà a scambiare opinioni, a volte paura, a volte presunzione. Sta di fatto che più ci chiudiamo meno miglioreremo.

Questo vale sia tra advertisers (e quindi tra colleghi) sia tra advertiser e cliente (o tra reparto marketing e gli altri reparti aziendali che possono essere di supporto come quello vendita).

Ogni settimana in Wit abbiamo riunioni di formazione e spesso ci capita di fare vere e proprie mastermind su progetti reali che sono già stati avviati o che dobbiamo decidere se prendere.

15-16 teste che ragionano, si scambiano opinioni, idee, condividono esperienze passate. In un’ora nascono idee straordinarie che possono dare un boost incredibile al business in questione.

“The more you give, the more you take”

Federico Casadei - CEO WIT

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Federico Casadei

[ CEO Wit ]

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